Nardin Umberto nasce il 27 Febbraio 1939 a Torreglia, un ridente paesino ai piedi del Monte Rua, uno dei più alti tra i Colli Euganei.
Ultimo
di tre figli, ha fin da piccolo mostrato una particolare
creatività in ogni aspetto della vita quotidiana, e per questo
da piccolo veniva soprannominato “Cioo beteo” perché
non faceva altro che chiedere ai genitori chiodi e martello per
costruirsi giocattoli.
Ricorda
spesso e con gioia ai figli e agli amici tutti i giochi costruiti con
fatica e inventiva fabbricati assemblando assieme materiali e attrezzi
particolarmente inusuali.
Classico
esempio, il carrettino con lo sterzo, creato utilizzando un perno
sterzante collegato alla ruota e azionato da due cordoncini applicati
alle estremità del manubrio.
Bisogna
aggiungere anche che la sua vivace giovinezza porta anche qualche
preoccupazione ai genitori che devono fare i conti con il pericoloso
carburo e con qualche pagliaio in fiamme.
Data
la sua particolare abilità nei lavori manuali, in giovane
età inizia a frequentare l’istituto d’arte P.
Selvatico e successivamente l’istituto professionale Bernardi nel
quale ha potuto apprendere numerose tecniche di lavorazione dei metalli
e del legno e diventando molto abile nell’uso delle macchine
utensili nonche' titolare del laboratorio tecnologico.
Inizia
a lavorare nello stesso istituto insegnando ai ragazzi e nel contempo
realizzando lavori per aziende e università. In particolare,
ricorda con particolare orgoglio la realizzazione di un pezzo
dell’acceleratore di particelle dell’Istituto Nazionale di
Fisica Nucleare di Legnaro, utilizzato ancor oggi.
Nel
‘72 inizia a lavorare alle scuole medie di Torreglia come
Insegnante di Educazione Tecnica, dedicandosi a tempo pieno alla
formazione dei ragazzi. Senza limitarsi ad una educazione strettamente
scolastica, svolgeva anche numerosi approfondimenti e prove di
laboratorio cercando di spiegare agli studenti i motivi e le leggi con
cui accadono certi eventi naturali e fenomeni fisici comuni, nel modo
più semplice e pratico possibile.
Nell’anno
’93 termina il suo servizio lavorativo per la scuola media
andando in pensione e subito cerca un modo per occupare il suo tempo
libero, oltre alla coltivazione del podere di famiglia a cui si dedica con passione. Inizia perciò a lavorare
l’argilla che acquista da un caro amico ceramista. Le prime
mattonelle sono semplici e piuttosto piccole, sull’ordine dei
20cm. Poi, con il passare del tempo, acquista sempre più
familiarità con le tecniche di lavorazione dell’argilla e,
grazie anche all’utilizzo di strumenti costruiti personalmente,
riesce a raggiungere un ottimo livello di abilità, riuscendo a
realizzare magnifiche sculture che sfiorano il metro.
In
genere, i suoi soggetti sono monumenti architettonici veneti e luoghi
che sono a lui più cari, nei dintorni di Torreglia, anche se
ultimamente i suoi lavori spaziano anche verso soggetti piu’
conosciuti ed importanti.
Negli
ultimi anni si dedica con buoni risultati anche alla pittura su
“tela” utilizzando prevalentemente colori ad olio e
ritraendo paesaggi e ville venete.
Inoltre,
mettendo a frutto la sua fantasia e creatività realizza degli
splendidi orologi a parete con forme e colori veramente artistici,
semplicemente sfruttando parti di tronchi di alberi abbattuti.